Relazione ‘economica’ della Toscana al tempo del granduca Cosimo II (2)
La prima parte della Relazione di Toscana al tempo di Cosimo II, messa nero su bianco in un manoscritto dedicato alla casata Medici, è stata riportata nell’articolo precedente: trattava delle entrate di famiglia dovute alle rendite dei possessi, dalle tasse e da altri cespiti. Alla fine la sintesi:
“Si calcula che l’entrata del granduca importi un millione e cinquecento mila scudi l’anno”, che era una cifra cospicua per l’epoca.
La seconda parte, invece, interessa, le uscite e nella Relazione si annota:
“Le spese per contro importano scudi 800mila l’anno”. E se ne dà dettaglio, informando indirettamente il lettore anche su come fosse la vita della corte e dello stato.
Presidi di terra e soldati
“Il trattenimento delle fortezze importa scudi 200mila l’anno, ascendono queste sino al numero di quarantadue. Tutte le città hanno una fortezza grande o piccola, et Firenze ne ha tre.
La fortezza di Livorno e le quattro dell’Elba impiegano per il meno ottocento soldati, cioè 500 Livorno e 300 quelle dell’Elba.
Le altre principali fortezze sono la città del Sole in Romagna [Terra del Sole di Castrocaro], il Sasso di Simone verso Perugia [in realtà tra Sestino e Carpegna], Rocca Sigillina [Filattiera] ai confini di Pontremoli, Monte Carlo, Pietrasanta et il Salto della Cervia [torre] confinanti a’ genovesi, la fortezza di San Martino a confini di Romagna [San Piero a Sieve], Radicofani verso lo stato del pontefice, Pitigliano, Sorano e Marano [sic], la torre di Bellino con altre torri dell’Isola del Giglio, Gorgona et Meloria, tengono impiegati 2500 fanti che almeno si pagano scudi 4 il mese per soldato. A’ capitani et altri ufficiali delle fortezze per maggior somma et el tutto importa scudi 200mila.
La spesa della cavalleria, quando fusse tenuta secondo le constitutioni, importerebbe scudi centomila l’anno, la detta cavalleria essendo al numero di due mila cavalli | compreso gl’huomini d’arme cavaleggieri, le corazze et archibusieri.
Gli huomini d’arme sono cento con provisione di scudi 7 il mese, cinque a’ cavaleggieri che sono sino al numero di 400. Archibusieri e corazze hanno di provisione scudi 2 e 1/2 e chi quattro il mese secondo il luogo dove vivono.
Il generale della cavalleria ha scudi 2mila di provisione l’anno.
Il luogotenente della compagnia degl’huomini d’arme ha scudi mille l’anno.
L’alfiere scudi 500 l’anno.
Gl’altri capitani 50, 40,30, 20, 10 secondo e carichi che hanno.
Paga sua altezza molti cavallerizzi per instruire questa gioventù nell’arte della militia et altri uffiziali che sono necessari: per questo effetto importa adunque la detta somma come sopra di scudi cento mila.
Per la fanteria spende sua altezza scudi 22mila l’anno, quando si osservino le constitutioni.
Al generale della fanteria si sogliono pagare scudi duemila l’anno.
A’ capitani, che sono al numero di cinquantatre, hanno provisione di scudi 25 il mese et alcuni privilegiati 30 o 40.
A ogni cancelliere per ciascuna banda scudi 4 il mese, il tamburino scudi 2 il mese – scudi 22 mila.
| Due commessari gentil huomini principali di Firenze e quali hanno cura di questa fanteria, hanno 50 scudi il mese per ciascuno, oltre alle spese straordinarie che sono lor fatte quando fanno viaggi per questo effetto.
Un auditore, un pagatore et altri ministri sono stipendiati per questo effetto. Importa la somma come di sopra s’è detto scudi 22mila”.
Presidi di mare
“Et questo per quanto riguarda i presidii di terra.
Quanto a quelli di mare danno poca spesa quantunque sua altezza habbia una buona quantità di galere et le migliori che vadino sopra il mare, fornite tanto di soldatesca, marinaresca, munitioni da guerra quanto altre che siano, ma se ne cava le spese dalle decime che si pigliano sopra il clero e dalla Religione di Santo Stefano, la quale paga li principali uffitiali e ministri e cavalieri che fanno viaggio sopra quelle.
Le prede e rapine che fanno contro a’ nemici, e noli e vetture che fanno quando camminano a Palermo et a Messina o altri luoghi [per le fiere] pagano quasi tutte le dette spese.
La Religione di Santo Stefano è stata cagione di fabbricare le dette galere e dà molta reputatione a quelle; è fondata la detta Religione dal granduca Cosimo primo l’anno 1561 sotto il nome di Santo Stefano pontefice giorno a lui felicissimo; deve avere la detta religione scudi trenta mila d’entrata l’anno che consiste | in beni stabili et altri diritti che quindici o sedici ne spendono e il resto avanzano. I cavalieri ordinari sono circa a 600 di diverse nationi, 38 sono le gran croci, cioè 31 di priori et balì et sette gl’uffitiali che si cambiano di tre anni in tre anni, e circa a cento commende parte di gratia, di antichità e altre patrimoniali di diverse famiglie.
La commenda magistrale, la quale si appartiene a sua altezza reale, fu già lo spedale dell’Altopascio che rende 20mila scudi l’anno d’entrata et altri beni che si aspettano ricadere alla detta commenda daranno in breve d’entrata scudi 30mila l’anno”.
La casa granducale
“Segue quello che il principe spende per la casa.
Il granduca Ferdinando spendeva 3mila scudi il mese, ne bastavano 4 mila, ma essendo cresciuto la famiglia da 300 boche a 1200, non bastano centoventimila l’anno, oltre che i viveri sono in maggior pregio che non furono per il passato, alcuni hanno il vivere ordinario in palazzo, altri la parte e gl’ultimi il danaro in vece di quella, come sono gli staffieri et altri.
A’ forestieri sua altezza è liberalissima, spende straordinariamente quando va in campagna benché poco usa cortesia alli tedeschi che guardano il suo palazzo, però importa l’anno la spesa, compreso i viaggi et altre piccole minutie come s’è detto scudi 120mila.
| La spesa di Guardaroba è stimata ascendere alla somma di scudi 12mila l’anno, concerne questa spesa il vestimento di sua altezza, la serenissima arciduchessa, figliuoli e figliuole, dame e sotto dame, paggi, staffieri, buffoni, vestimenti delle sue guardie, ornamenti delle ville, pitture, ritratti e alcuni palii che si corrano l’anno, donativi che si fanno alle chiese, a’ signori principi che passano di diversi luoghi, drappi et telette d’oro con altre diverse spese ascendano come s’è detto di sopra scudi dodici mila l’anno – scudi 12.ooo.
In minuto piacere di sua altezza, per spendere a suo bene placito scudi tremila el mese, quale sua altezza honoratamente spende in fare elemosine, per remunerare servitori, et far donativi ad altri e comperare cose a suo piacere si cava fuori scudi 36mila.
Alla serenissima arciduchessa scudi dodicimila l’anno, et può spendere sua altezza serenissima questi a suo beneplacito con fare elemosine, et remunerare le sue dame, si cava fuori scudi 12.000.
Il salario de’ servitori si stima ascendere a scudi 50mila l’anno, al maiordomo scudi mille di provisione la quale è la maggiore. Vi sono infiniti ufficiali i quali hanno tutti provisione, vi sono i musici che danno di spese circa 4mila scudi l’anno.
I segretarii quattromila l’anno quali ascendano al numero di 30 con diverse provisioni.
Il tesauriere generale, il quale si nomina depositario, con tutti quelli che dependano da lui importa circa a | scudi 2mila l’anno, el che tutto può ascendere alla detta somma di scudi 30mila l’anno – scudi 30mila.
La guardie del granduca.
La guardie del granduca devono importare la spesa di scudi seimila l’anno, le sue guardie sono composte di cento tedeschi con provisione di lire venticinque di moneta fiorentina il mese per ciascheduno. Et quando vanno fuori di Firenze hanno un giulio il giorno di straordinario. Il capitano ha 500 scudi di provisione l’anno et molti altri sono gli ufficiali quali son provisionati di straordinarii, il che può importare la detta guardia seimila scudi l’anno – scudi 6mila.
I cavaleggieri son cinquanta che stanno appresso alla persona sua quando cavalca et hanno di provisione scudi 10 il mese per ciascheduno mentre che servono.
Il capitano loro ha mille scudi l’anno et gli altri ufficiali hanno una provisione straordinaria, il che importa in tutto scudi sei mila l’anno – scudi 6mila.
Ha più sua altezza reale sessanta huomini in parte archibusieri a cavallo, el resto gentil huomini quale hanno nome di lance spezzate, la provisione loro è diversa, gl’archibusieri hanno solo 10 scudi il mese, gli altri 14 fino in venti il mese secondo il beneplacito di sua altezza, et con alcuni corrieri e trombetti, stipendiati di corte per accompagnare il principe dovunque vada importa | l’anno come soopra s’è detto scudi 30mila”.
Gli animali
“La spesa della stalla è una delle maggiori che faccia il principe perché nutrisce tra cavalli e muli di diversa sorte tanto sua proprii, che de’ sua cortigiani e forestieri trecento, la spesa di ciascun cavallo si calcula a 50 scudi l’anno con altre spese in tutto scudi ventimila – scudi 20mila.
Il cavallerizzo maggiore ha di provisione mille scudi l’anno, gl’altri cavallerizzi, maniscalchi et uffitiali di stalla danno in tutto compreso le 20mila e venticinquemila – scudi 35mila.
Compreso la spesa de’ palafrenieri, stipendio come a’ carrozzieri, vetturali ascendano a gran somma p.o compreso il tutto come sopra.
Per la spesa de’ propri cavalli sua altezza spende poco che li provede delle sue razze l’una posta sopra quel di Pisa e l’altra d’Arezzo et di Siena perché se alcuni ne dona ad altri, ne son donati a lui, usane comprare vendere, e quanto alle stalle.
La spesa de’ lioni è poca spesa e può importare in tutto mille scudi l’anno compresovi la spesa delle caccie et condotta degl’animali et altre spese straordinarie, importano come sopra scudi 1000.
La spesa delle caccie del gran duca può importare qualcosa poiché paga il danno a’ circumvicini delle bandite con altre poche spese straordinarie, ma può | importare poco poiché le caccie pesche rendano utile straordinario”.
Provvisionati e ambasciatori
“La spesa de’ provisionati è grande perché infiniti sono i trattenuti nello stato che fuori per diversi rispetti e in diversi luoghi ma di questo non si può dare conto particulare per essere quelli di numero incerto e variabile perché non si conoscono tutti quanti i provisionati.
La spesa delli ambasciatori è grande quali so’ quattro, cioè al papa, all’imperatore, al re di Spagna et al duca di Modana.
Quattro sono gli agenti principali in Francia, in Venetia, in Milano et in Napoli, oltre alli provisionati in Bologna, in Lione in servitio del gran duca.
Gl’ambasciatori ordinari hanno scudi 8 il giorno di provisione et quello di Modeana quattro oltre alle spese straordinarie del viatico, spese di corrieri, delle mancie et altre simili.
Gl’ambasciatori straordinarii che si mandano a’ diversi principi per congratularsi o condolersi o altro rispetto non possono importare manco di 25mila scudi l’anno comprendendo la spesa delli agenti che si mandano in diversi luoghi et si cava fuori scudi 25mila”.
Spese diverse
“Spende di più sua altezza scudi 12mila l’anno per ornamento delle fabbriche, trattenendo diversi artefici di diverse qualità, et particularmente per fabbricare marmi, gettare statue di bronzo et altre cose simili, le quali | sono stimate grandemente da’ forestieri et ne manda sua altezza a donare a diversi in diversi luoghi co’ molte sue lodi, sendo stimate cose eccellentissime, scudi 12mila.
In spese straordinarie il gran duca nel maritare dame e sotto dame della granduchessa et arciduchessa. Alle dame scudi 2mila e un terzo per ciascheduna. Alle sotto dame mille, oltre al corredo et qualche donativo che possono riscuotere da loro altezze serenissime, sono niente di meno maritate tutte riccamente per la speranza che hanno quella di ottenere uffitii e benefitii o altro trattenimento da sua altezza serenissima.
L’ultima spesa di maggiore consideratione di quella che fa il granduca in regalare i personaggi che passano per lo stato suo, donare e presentare i ministri de’ principi per mantenersi in pace nello stato suo et havere altri avvertimenti.
Il trattenimento dello Studio di Pisa può importare ogn’anno 12 o 14 scudi tanto nel pagare i dottori et altri ministri di quello, ma niente costa a sua altezza servendosi delle decime del clero a lui concesse per questo effetto da papa Clemente 7mo et dagl’altri successori confermatogli (e del resto come s’è detto serve per l’uso delle galere della Religione di Santo Stefano), i suoi collegi che sono in Pisa hanno le loro fondationi e però niente costano a sua altezza il trattenimento di questi scolari.
| Per le elemosine che fa sua altezza nel maritare dugento donzelle ogn’anno per la festa della Pentecoste con diverse doti et scudi 500 che dà il mese a’ Buon Huomini di San Martino per distribuire a loro arbitrio, particularmente a’ poveri vergognosi, tutta questa spesa si leva dal Monte di Pietà quello che avanza sopra l’interessi de’ pegni et altro utile che procede da detto Monte, il quale può importare quattordici o quindicimila scudi l’anno.
Gli aiuti che si danno a’ poveri monasteri per ordinario si levano da’ luoghi pii che sono più ricchi, havendo concesso i pontefici la sopra intendenza di quelli a sua altezza, et per potere il sopra più impiegare in altre opere pie, come ancora in fabbricar chiese, cappelle et oratorii.
Tutte queste somme calculate ascendano a scudi ottocentomila l’anno, ma la spesa di Livorno e maritare sorelle, figliuole e nepote per stare et dare a vita a’ principi stranieri et massime adesso all’imperatore suo cognato, non si comprende in questo calculo”.
(continua)
Paola Ircani Menichini, 6 dicembre 2024. Tutti i diritti riservati.
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